Cosa vedere a Isola Comancina

Abitata in epoca romana e attiva politicamente, nel XII secolo ottenne l’indipendenza e partecipò alle lotte a volte come alleata, altre come nemica, di Como. Fatale fu l’alleanza con Milano per la guerra contro Como (1175-1127), quest’ultima, sconfitta, si vendicò distruggendo l’isola. Perfino il vescovo infierì contro, lanciandole una terribile scomunica nel 1175. Da allora nessuno abitò più sull’isola, fino a quando, nel XX secolo, affidata all’Accademia di Brera e su desiderio del re del Belgio, l’isola divenne luogo di residenza di artisti italiani e belgi, per i quali vennero realizzate delle ville progettate dall’architetto razionalista P. Lingeri.

L’isola si presenta come un sito ricco di storia con ammirevoli panorami e una lussureggiante vegetazione. É raggiungibile in traghetto da Tremezzina o da altre località sul Lago di Como ed è percorribile in 2 ore attraverso i sentieri che conducono alla scoperta delle sue ricchezze archeologiche.

Si conservano resti di chiese romaniche e testimonianze di epoca medievale si trovano al di sotto della chiesa di San Giovanni Battista (XVII secolo).
Gli scavi negli anni ’50 hanno portato in luce le chiese di Santa Maria con Portico e San Pietro in Castello.

Di elevato pregio artistico è l’Aula Battesimale risalente, probabilmente, al V secolo dove si conservavo parzialmente i mosaici che decoravano il pavimento e il cocciopesto nella zona absidale. Nelle strutture del convento benedettino di S. Faustino, si conservano mura di epoca medievale risalenti al più antico complesso dedicato ad entrambi i fratelli martiri: Faustino e Giovita.

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